11 apr 2014

LATTE: sappiamo cosa beviamo?

L'uomo è l'unico tra i mammiferi a bere il latte di un altro animale e, per di più, dopo lo svezzamento.


Il latte prodotto da ogni mammifero è idoneo alla crescita dei cuccioli della propria specie, non può essere un beneficio per quelli delle altre specie: ogni mammifero ha il proprio latte.

Infatti, la composizione di ogni latte varia a seconda dell'animale, della sua età, degli alimenti di cui si è nutrito, e di tante altre variabili.

La componente principale di ogni latte è, sicuramente, l'Acqua, ma contiene anche Grassi, Proteine, Lattosio, Vitamine (A, D e del gruppo B), Minerali quali fosforo, zinco, calcio e magnesio, in quantità diverse a seconda del mammifero che lo produce, oltre agli Anticorpi propri della specie di appartenenza. 

Dopo lo svezzamento, però, nessun animale in Natura continua a bere latte, neppure quello della propria specie, perchè è un alimento adatto alle esigenze nutrizionali dei lattanti, non a quelle degli adulti.

Inoltrenessun Mammifero, tranne l'Uomobeve il Latte di un'altra specie in nessun momento della propria vita.

Ma l'uomo è convinto che sia salutare bere latte di altre specie, soprattutto latte vaccino, anche se quest'ultimo è in realtà molto diverso dal latte umano: per esempio contiene troppe proteine (quattro volte di più) e poco lattosio.

Il problema del calcio

Il motivo principale per cui i nutrizionisti occidentali - a differenza di quelli orientali - raccomandano il consumo del latte vaccino e dei suoi derivati è che lo considerano molto nutriente e in particolar modo ricco di calcio, che, si sa, fa bene alle ossa. 

Ma ciò che spesso non si tiene presente è che il latte contiene anche proteine animali, acide, che, per essere smaltite, consumano calcio. Le proteine del latte costringono l'organismo a sottrarre calcio all'osso per poter provvedere al loro smaltimento.
"Infatti, la salute dell'osso dipende, più che dall'aumentare l'introito di calcio, dal prevenirne le perdite dall'organismo. La perdita di calcio è un processo normale, che avviene attraverso la circolazione sanguigna, l'urina, il sudore e le feci; questo calcio deve poi esser rimpiazzato con nuovo calcio preso dal cibo o dai depositi di calcio nelle ossa. Uno dei più importanti fattori nelle perdita di calcio sono le diete ad alto contenuto proteico, che fanno sì che una maggior quantità di calcio venga persa attraverso le urine. Il calcio immagazzinato nell'osso viene poi reintegrato con quello alimentare. Esiste dunque quello che viene chiamato "bilancio del calcio": bisogna che il calcio assunto con la dieta sia maggiore di quello perso, altrimenti il bilancio è negativo, e si va incontro all'osteoporosi".      (da "Impariamo a mangiare sano con i cibi vegetali").
L'OMS e la FAO, in riferimento all'osteoporosi raccomandano di mangiare più frutta e verdura piuttosto che affidarsi ai latticini per assicurarsi una buona salute delle ossa. 


Uno studio durato 12 anni, condotto da alcuni professori dell'Università di Harvard negli Stati Uniti su 78.000 donne di età compresa tra i 34 e 59 anni, ha mostrato che un maggiore consumo di latte e latticini aveva sottoposto le donne a un rischio più elevato di fratture tipiche dell'osteoporosi.

Dalle ricerche del dottor John McDougall, medico nutrizionista del Sant Helena Hospital de Napa (California), è emerso che le donne della civiltà bantù ("popolazione comprendente oltre 400 etnie, che complessivamente costituiscono circa i 2/3 della popolazione africana", definizione di wikipedia) non bevono latte, però assumono tanto calcio attraverso il consumo di vegetali e, nonostante partoriscano in media 10 figli ciascuna e li allattino al seno per lunghi periodi, non soffrono di osteoporosi.

La correlazione tra latte e osteoporosi è stata evidenziata anche dagli studi del dottor William Ellis, ex presidente dell'Accademia Americana di Osteopatia Applicata: egli, infatti, notò che le persone che bevevano dai 3 ai 5 bicchieri di latte al giorno avevano livelli più bassi di calcio nel sangue; il motivo è che bevendo molto latte si ingeriscono anche grandi quantità di proteine provocando un eccesso di acidità che l'organismo cerca di compensare attraverso l'eliminazione di minerali alcalini.



Sostanze tossiche nel latte

 Occorre anche sottolineare che il latte finisce per contenere rilevanti tracce di prodotti chimici:


- antibiotici e altri farmaci, somministrati alle mucche per il trattamento o la prevenzione di malattie infettive e parassitarie, 
- pesticidi e fertilizzanti presenti nel mangime di cui si nutrono gli animali,
- detergenti e disinfettanti, quali acido borico, acido benzoico, formaldeide, utilizzati per la pulizia dei materiali che entrano il contatto con il latte, 
- sangue, pus, virus e batteri.


Contaminazioni che, indubbiamente, lo rendono un alimento decisamente poco sano.
Senza dimenticare, inoltre, che il latte viene spesso arricchito con additivi, vitamine e minerali sintetici, proteine, acidi grassi ecc.


Disturbi legati al consumo di latte
Elenchiamo qui di seguito le principali problemi legati al consumo di latte e latticini in bambini e adulti:

  • Carenza di ferro: il latte ha un bassissimo contenuto di ferro, e per riuscire a raggiungere la dose di ferro raccomandata di 15 mg al giorno, un bambino dovrebbe bere 7.5 litri di latte. In aggiunta, Il dottor Frank Oski - direttore del Dipartimento di Pediatría della Scuola di Medicina dell'Università Johns Hopkins (Stati Uniti) - nel suo libro Don't Drink Your Milk! (Non bere il tuo latte) afferma che la metà delle persone che soffre di anemia negli Stati Uniti sono legate alle piccole perdite di sangue gastro-intestinali che il consumo di latte può provocare.
  • Diabete Mellito: Diverse ricerche hanno dimostrato che i lattanti alimentati con latte vaccino hanno un rischio maggiore di soffrire di diabete insulino dipendente già a partire dall'infanzia.  Uno studio pubblicato  nella Rivista di Medicina di Nuova Inghilterra ha identificato il latte come "elemento responsabile o fattore scatenante nelle persone geneticamente sensibili". I medici che realizzarono la ricerca scoprirono che i bambini diabetici analizzati presentavano nel sangue livelli molto alti di un anticorpo che riconosce una proteina del latte vaccino, chiamata albumina, come invasore e la distrugge. Si ritiene però che una  sezione di questa proteina sia quasi identica a una proteina delle cellule pancreatiche produttrici idi insulina, per cui, affermano, le difese delle persone ad essa sensibili finiscono per attaccare le sue proprie cellule causando così la sua autodistruzione. Per questo di ritiene che eliminare il latte e i suoi derivati dalla dieta infantile possa diminuire drasticamente l'incidenza di questo tipo di diabete. 
  • Artrite reumatoide: Uno studio realizzato all'Università di Florida ha evidenziato che i sintomi dell'Artrite reumatoide peggiorano nei pazienti che consumano latte.  Inoltre, in un articolo pubblicato nella rivista Scandinavian Journal of Rheumatology si affermava che nelle pazienti che smettevano di bere latte e si nutrivano solo con acqua, tè verde, frutta e succhi vegetali , dopo 7/10 giorni si notava una significativa diminuzione dell'infiamazione e dei dolori. E si sottolineava che nel momento in cui qualcuno riprendeva a seguire una dieta con latticini i sintomi si ripresentavano.
  • Contenuto di grassi: ad eccezione del latte scremato, il latte e i prodotti di sua derivazione sono ricchi di grassi saturi e colesterolo, che favoriscono l'insorgenza di arterio sclerosi e infiammazioni coronarie.
  • Intolleranza al lattosio: lo zucchero del latte, il lattosio, per poter essere utilizzato dal nostro organismo deve essere digerito da un enzima che scompare lentamente quando iniziano a spuntare i primi denti. Molti soggetti di asiatici o africani sono incapaci di digerire lo zucchero del latte, il lattosio, con conseguenti coliche addominali, gas e diarrea. Il lattosio, poi, se viene digerito, libera il galattosio, un monosaccaride che è stato messo in relazione con il tumore dell'ovaio.
  • Allergie: il latte è uno dei maggiori responsabili di allergie alimentari: durante la sua digestione, vengono rilasciati oltre 100 antigeni (sostanze che innescano le allergie). Spesso i sintomi sono subdoli e non vengono attribuiti direttamente al consumo di latte, ma molte persone affette da asma, rinite allergica, artrite reumatoide, migliorano smettendo di assumere latticini.
  • Sinusite, infezione delle orecchie e gola: Nel 1994 la rivista Natural Health pubblicava una serie di scoperte che relazionavano il consumo di latte con l'aumento delle infezioni delle orecchie e gola. 
  • Sindrome di mal'assorbimento: Alcuni ricercatori dell'Università di Helsinki (Finlandia) hanno dimostrato la relazione esistente tra le proteine del latte e il danni alla mucosa intestinale, responsabile della sindrome di mal'assorbimento che si manifesta con diarrea cornica, moviti e ritardi della crescita.

FONTE

Letture consigliate:
Il Mal di Latte
Intolleranze,allergie e malattie da latte e latticini
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eBook - Il Mal di Latte
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