In Italia è ora disponibile il primo farmaco a base del principio attivo della cannabis sativa, rivelatosi efficace nel contrastare uno dei sintomi più invalidanti della sclerosi multipla: la spasticità.
Nata in Asia Centrale, la Cannabis Sativa veniva utilizzata per scopi medici, spirituali, religiosi o ricreativi (tramite inalazione o vaporizzazione) da almeno 5.000 anni. Un trattato di farmacologia cinese attribuito all'Imperatore Shen Nung, del 2737 a.C., contiene probabilmente il primo riferimento all'utilizzo della cannabis come medicina: veniva usata per curare allergie, disturbi dell'apparato respiratorio, dello stomaco e dell'intestino, alcune malattie della pelle, malattie infettive e glaucoma.
Dal 7 maggio dello scorso anno, è reperibile anche in Italia il primo farmaco a base di cannabinoidi: si chiama SATIVEX; il suo utilizzo per il trattamento della spasticità nelle persone affette da sclerosi multipla è stato autorizzato dall'Agenzia Italiana del Farmaco. E in data 8 luglio l’azienda milanese Almirall ha reso disponibile il farmaco sul territorio italiano.
Il Direttore Generale dell'AIFA, Luca Pani, ha sottolineato che si tratta di “una combinazione di due dei principi attivi che sono contenuti nella cannabis".
Il medicinale, disponibile nel nostro Paese, infatti è la combinazione tra il delta-9-tetraidrocannabinolo e il cannabidiolo che svolgono la loro azione sinergicamente, nei pazienti che non hanno risposto adeguatamente ad altri antispastici, e hanno una spasticità da moderata a grave. "In questi casi gli estratti della cannabis spesso funzionano laddove gli altri farmaci non hanno funzionato, si tratta di una loro peculiarità" - ha aggiunto Pani.