30 nov 2014

L'amicizia per un bambino: un bisogno profondo da soddisfare

 

"Il problema peggiore che potrebbero avere i nostri figli è quello di non avere amici"

 

 

 

 

 

 

 

Queste le parole di uno psicopedagogista durante un incontro con un gruppo di genitori per parlare dei bisogni educativi dei bambini dai 2 ai 6 anni.  Parole che possono disorientare, vista la facilità con cui normalmente i bambini fanno amicizia, la spontaneità con cui riescono a giocare insieme pur non essendosi mai visti prima.

E infatti l'aspetto in esame non era l'eventuale incapacità del bambino di stringere legami di amicizia, ma l'assenza di stimoli e possibilità per stare con gli altri; l'uso eccessivo di videogiochi, tablet, computer e televisione asseconda la tendenza a stare per proprio conto, a concentrarsi su un mondo virtuale che non gli permette di sperimentare, di socializzare, di confrontarsi e comprendere gli altri, insomma di imparare a vivere nella società reale.

E' vero che normalmente un bambino durante la prima infanzia tende a socializzare spontaneamente, per esempio l'interesse per gli altri bebè è un primo tentativo di socializzazione, l'abbandono dei giochi in solitario per passare a quelli in parallelo e poi a quelli condivisi dimostrano il superamento della fase dell'egocentrismo e la nascita della consapevolezza che esistono anche gli "altri", i loro desideri, le loro volontà e i loro diritti. Ma è in età scolare che l'amicizia assume connotati molto più significativi: i bambini di cinque o sei anni hanno voglia di stabilire dei veri rapporti affettivi con i loro coetanei, cercano di condividere con loro le proprie emozioni, sperimentano la possibilità di essere accettati e amati anche al di fuori della famiglia.

Aristotele scriveva: "L'amicizia è cosa necessarissima per la vita. Infatti nessuno sceglierebbe di vivere senza amici, anche se avesse tutti gli altri beni".

I rapporti di amicizia rappresentano un bisogno profondo per i nostri figli, un bisogno essenziale che deve essere soddisfatto. L'amicizia, infatti, è di fondamentale importanza per il loro benessere fisico ed emotivo, perché
  • gli amici fanno compagnia e fanno divertire (senza amici, nella loro quotidianità, i bambini si annoiano, sentono la solitudine e sentono di essere rifiutati)
  • l'amicizia favorisce lo sviluppo della comunicazione e della capacità di collaborare: condividere le stesse esperienze, poter contare su un amico in situazioni difficili, alimenta la fiducia in se stesso e l'autostima
  • stringere legami di amicizia insegna la solidarietà, a essere leali e corretti, a saper perdonare ma anche a saper chiedere scusa.
Per questo è importante favorire e incoraggiare l'incontro dei propri figli con altri bambini, e non solo all'asilo o nelle scuole, ma anche all'oratorio, al parco, accompagnarli e partecipare con loro ad attività, laboratori, incontri di lettura adatti alla loro età... e far vivere loro il piacere e la gioia che papà e mamma provano nel frequentare i loro amici.
 

5 nov 2014

Turismo sessuale minorile via webcam: petizione internazionale per combatterlo


Una bambina tutte le notti per alcuni mesi è entrata in chat, migliaia di uomini da tutto il mondo l'hanno contattata e le hanno chiesto prestazioni sessuali online. Si chiama Sweetie, ma non è reale, è una riproduzione in 3D di una bambina filippina di 10 anni; è stata creata da alcuni ricercatori di Terre des hommes Olanda per cercare di contrastare una nuova forma di sfruttamento minorile: il turismo sessuale tramite webcam.

Nelle sole Filippine sono già decine di migliaia i bambini vittime di questo fenomeno.

Per dieci settimane quattro operatori di Terre des Hommes si sono alternati davanti al pc, hanno risposto alle richieste di sesso da parte di un migliaio di uomini adulti che hanno "rivelato a Sweetie", i loro numeri di telefono e dati personali. Ventidue di essi sono italiani, centodieci inglesi.

Alcuni giorni fa uno di questi pedofili, in Australia, è stato condannato a due anni per aver indotto una minore a compiere atti sessuali. "È irrilevante che la bambina non sia reale perché se credi che lo sia è abbastanza" si legge nella sentenza di condanna.

Il "turismo sessuale" minorile tramite webcam è considerato illegale dalle leggi della maggior parte dei paesi, eppure solo 6 pedofili online sono stati messi in prigione per questo crimine. Hans Guyt, responsabile della campagna di Terre des Hommes Olanda, sostiene che "il problema maggiore è che la polizia non intraprende delle azioni finché le vittime non sporgono denuncia. Ma, com'è ovvio, i bambini non riescono quasi mai a denunciare questo tipo di crimini, perchè di solito provengono da famiglie molto povere e vengono costretti dagli adulti a prostituirsi online. A volte dovrebbero testimoniare contro la loro stessa famiglia, cosa che è quasi impossibile per un bambino. Terre des Hommes richiede che i governi di tutto il mondo adottino delle politiche proattive d'investigazione che diano mandato alla polizia di vigilare sugli hotspot internet pubblici dove avvengono ogni giorno questo tipo di abusi".

Per questi motivi, Terre des Hommes Olanda, assieme ad Avaaz.org, ha lanciato una petizione internazionale affinché i governi di tutto il mondo si attivino per migliorare la lotta contro il turismo sessuale minorile tramite webcam
La petizione può essere firmata andando alla pagina youtube.com/sweetie.

5 ott 2014

I nonni visti con gli occhi di un bambino: complici affettuosi e teneri compagni di giochi

Qualche giorno fa il mio piccolino si è svegliato con una voglia matta e impellente di nonni! Si è lavato e vestito, ha indossato il suo zaino, e mi ha detto: "Io sono pronto, andiamo all'aeroporto, dai!" Eh già, i suoi nonni materni sono molto lontani fisicamente, e il mezzo più veloce per raggiungerli, lui lo sa, è l'aereo.

Solo in tarda mattinata ho realizzato che quel giorno, il 2 ottobre, ricorreva la Festa dei Nonni; probabilmente ne avevano parlato alla scuola materna i giorni precedenti e lui, giustamente, voleva godere della compagnia dei suoi nonnini nel giorno della loro festa, anzi, ne aveva tutto il diritto!

Chi vive distante dai propri cari spesso impara a convivere con la nostalgia e la malinconia, ma quando si hanno tre anni è difficile capire, e ancor di più, accettare, che non sempre si può seguire il cuore e salire sul primo aereo per poter riabbracciare le persone che amiamo, o almeno non nell'immediato .

Mio figlio mi ha fatto capire che ogni bambino ha un forte bisogno di passare del tempo con i suoi nonni, di giocare con loro, di passeggiare e ridere con loro, di sentirsi raccontare le storielle e cantare le canzoni che mamma e papà quasi non ricordano più. Hanno il diritto di trovare in loro un rifugio, dei complici, quando vengono sgridati dalla mamma, dei compagni di giochi che si sdraiano per terra e strisciano sotto il tavolo nonostante gli acciacchi, fanno le gare gattonando come lui.

I nonni sono per i bambini un importante punto di riferimento, oltre mamma e papà, portatori di un amore incondizionato e paziente per i loro nipoti, dispensatori di lodi e apprezzamenti che senza dubbio favorisce il senso di autostima dei piccolini.

Trascorrere del tempo con i nonni durante l'infanzia è, indubbiamente, per i bambini un arricchimento, dei loro pensieri, dei loro sentimenti, giova alla loro crescita e al loro benessere fisico e mentale. La relazione nonni-nipoti del resto, generalmente, non crea dei conflitti, come solitamente invece capita tra genitori e figli, e questo sicuramente facilita l'instaurarsi di una maggiore confidenzialità, complicità e fiducia.

In una sentenza della corte di cassazione di milano si legge: "il bagaglio di memoria e affetto di cui i nonni sono portatori va preservato, valorizzato e distinto da quello genitoriale anche in situazioni di particolare difficoltà; in altre parole i genitori hanno l'obbligo di salvaguardare i rapporti nonni-nipoti in quanto l'interesse del minore è di non essere privato, nel suo percorso di crescita e formazione, dell'apporto e della frequentazione dei nonni".

Insomma, nonostante le difficoltà poste dalle distanze o dagli impegni, ricordiamoci che è importante per i nostri bambini vivere con continuità e serenità il loro prezioso rapporto con i nonni.
 
 

Letture consigliate:

Io ho Bisogno dei Nonni
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

5 set 2014

Whole - Vegetale e Integrale: perchè cambiare la propria alimentazione sia determinante per la salute

Salute e alimentazione sono interdipendenti: mangiare i cibi impropri, quali carne, latte e latticini, alcol, bevande zuccherate crea dei gravi danni al nostro organismo, nel quale si accumulano eccessivi quantitativi di tossine per via della "decomposizione delle proteine animali non assimilate" (H. Shelton).




Ma se invece forniamo al nostro organismo gli alimenti semplici e naturali di cui ha bisogno seguendo una dieta vegetale e integrale, stare in salute diviene una cosa normale, evidando così le cause delle malattie.

La consapevolezza di quanto sia importante una corretta alimentazione per vivere meglio è, indubbiamente, sempre più diffusa; ma nonostante ciò, siamo restii a intraprendere un nuovo regime alimentare, a cambiare atteggiamento e filosofia di vita. Addirittura molti mostrano diffidenza, scetticismo e sospetto, nei confronti dei salutisti. 

E Colin Campbell, il nutrizionista numero uno in America e Professore emerito di biochimica nutrizionale alla Cornell University di New York, nel suo  libro Whole - Vegetale e Integrale, spiega il perchè, nonostante le scoperte scientifiche (magistralmente illustrate nel suo libro The China Study) sia così difficile convincere la gente a rimuovere i gravi errori alimentari che causano il progressivo avvelenamento del nostro organismo e il sorgere delle malattie. 

Alcuni si rifiutano di mettere in discussione le proprie convinzioni e abitudini alimentari, per mancanza di informazioni corrette, perchè il business e la comodità dei cibi preconfezionati contraddicono le affermazioni dei salutisti. "Prima di descrivere gli ostacoli a una più vasta adozione della dieta vegetale e integrale vorrei affrontare la questione degli oppositori e delle loro critiche esponendovi il mio modello valutativo per la ricerca medica e nutrizionale. La mia speranza è che questo vi aiuti a capire il senso dell’assurdo ostruzionismo e delle mezze verità che vengono prese come legittime critiche della dieta vegetale e integrale, e nei media passano addirittura per informazione in tema di salute.
Una volta che sarete immunizzati contro la “moda salutistica della settimana”, potrete affrontare più smaliziati e sicuri le notizie ufficiali su questo tema, e avrete ancor più validi strumenti per giudicare da soli le prove a favore della dieta vegetale e integrale e le obiezioni che ha ricevuto" - T. Colin Campbell.

28 ago 2014

Crema di carote al vapore

L’idea di questa ricetta nasce dall'impossibilità di riuscire a far mangiare le carote al mio bambino. Così per non fargli mancare l’apporto di vitamina A e betacarotene, di cui la carota è ricchissima, ho pensato di preparare una crema con cui condire la pasta o il riso.



TEMPO DI PREPARAZIONE:  
TEMPO DI COTTURA:             
TEMPO TOTALE:                     


Ingredienti: 
Preparazione:
  1. Pulire le carote con l’aiuto di una spazzolina per eliminare tracce di terra o antiparassitari, e lavarle bene sotto l’acqua corrente; è importante non sbucciarle perché il betacarotene si trova prevalentemente nella sua parte esterna.
  2. Cuocerle al vapore per una ventina di minuti o comunque finchè non risultino tenere.
  3. Eliminare le foglie e gli steli e frullare le carote con l’olio, le olive, la panna. Assaggiare e, eventualmente, aggiungere un po’ di sale.
La crema è pronta per essere aggiunta alla pasta, al riso o spalmata sui crostini.

NOTE:
  • il consumo della carota allo stato crudo è sicuramente raccomandabile, in modo da beneficiare totalmente dei suoi preziosi nutrienti (vitamine B1, B2; C; PP; E; oltre alla A e al betacarotene, e sali minerali quali tra gli altri ferro, calcio, fosforo, magnesio, potassio, sodio, iodio); se la si deve cuocere è preferibile la cottura al vapore in quanto non pregiudica la biodisponibilità del betacarotene, il quale è moderatamente resistente al calore.
  • una volta cotte, vanno riposte subito in frigorifero: se lasciate a temperatura ambiente potrebbero formarsi dei composti tossici.
  • si possono consumare le carote anche sotto forma di centrifugato, che migliora notevolmente l'aspetto della pelle. Ricordarsi di assumerlo appena preparato, perchè si ossida velocemente.

25 ago 2014

Anice stellato: un aiuto per lo stomaco e l'intestino


Da sempre utilizzato in cucina come aromatizzante, l'Anice stellato possiede anche proprietà fitoterapiche, tra cui quella espettorante e antiflogistica per la vie respiratorie, digestiva, nonché funzione regolatrice del ciclo mestruale.


Anice Stellato - Infuso
Anice Stellato - Infuso                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                         
Le proprietà benefiche dell'anice si estendono anche all'apparato digestivo, visto che ne migliora il funzionamento; inoltre, riesce anche a svolgere un'attività distensiva e calmante sull'intestino e rappresenta un ottimo aiuto anche per tutte quelle persone che soffrono di stitichezza.

I semi di anice presentano anche delle proprietà benefiche per la gola, visto che permettono di svolgere un'azione rinfrescante per la profumazione dell'alito.


E', inoltre, un ottimo secretolitico del muco; viene pertanto usato nelle flogosi delle mucose delle vie respiratorie, aiutando la respirazione.


Tra i principali usi dell'anice, troviamo anche quello relativo all'attività contro la fermentazione intestinale.

Anice Composto - E-3
Integratore alimentare - favorisce il controllo dei gas intestinali

Andrebbe evitato l’uso in gravidanza o durante l'allattamento in quanto l’anetolo si potrebbe trasferire al neonato creando problemi di tossicità.

Bisogna prestare attenzione a non confonderla con l’anice stellato giapponese (Illicium religiosum o shikimi, volgarmente detto anice stellato bastardo) che è altamente tossica. I semi sono molto simili, ma quelli dell’anice stellato giapponese sono più piccoli, tondeggianti e presentano un uncino, assente nei semi dell’anice vero. Ad alti dosaggi risulta essere uno stupefacente e un veleno nervino.















20 ago 2014

Morbillo e rosolia da eradicare entro il 2015

Eliminazione morbillo e rosolia in Europa: questo l'obiettivo fissato dall'OMS da raggiungere entro il 2015. L'Italia aderisce al Piano di prevenzione ma ancora non invia all'OMS i propri dati



L’Italia è uno dei 53 paesi che hanno aderito al Piano di prevenzione a livello europeo ideato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per l’eliminazione dei casi di morbillo e di rosolia, ma ad oggi non ha ancora comunicato all’OMS il nominativo dei membri della Commissione incaricata del monitoraggio del Piano, quindi, non ha ancora inviato i propri dati.

E’ quanto emerso durante il Congresso dell’OMS, tenutosi il mese scorso ad Antalya, in Turchia, per un aggiornamento sullo stato della campagna di vaccinazione e prevenzione delle due patologie nei singoli Stati dell’UE.

Eradicare il Morbillo e la Rosolia è un obiettivo da raggiungere entro il 2015; lo ha stabilito l’OMS che per questo ha appositamente formato una Commissione Internazionale per il controllo dei programmi di prevenzione.

Detta Commissione è presieduta dalla professoressa Susanna Esposito, la quale sottolinea: “In Italia e in altri Paesi europei il morbillo e la rosolia sono malattie ancora pericolose. Per raggiungere l’obiettivo dell’OMS di eliminare morbillo e rosolia entro il prossimo anno ed eguagliare gli ottimi esempi di Stati Uniti e di alcuni paesi dell’America Centrale ogni Paese che ha aderito al Piano di Prevenzione dovrà dimostrare un livello di copertura vaccinale pari o maggiore del 95 per cento. Morbillo e rosolia potranno considerarsi malattie eliminate solo quando si constaterà la completa scomparsa di casi delle due malattie per un periodo di almeno 36 mesi dall’ultimo caso conosciuto”. “Inoltre – afferma la Esposito – sarà importante che la copertura delle vaccinazioni arrivi anche ai soggetti di età adulta suscettibili (non vaccinati e che non hanno contratto le malattie), ai gruppi etnici minoritari, ai nomadi, alle popolazioni isolate o alle persone che per motivi religiosi o di filosofia di vita rifiutano le vaccinazioni”.

Ogni Paese aderente al Piano dovrà dimostrare che almeno il 95% di tutti i soggetti di età inferiore ai 40 anni sia stato vaccinato con due dosi di vaccino.

Nel nostro paese il vaccino contro il morbillo, rosolia e parotite (c.d. Trivalente) non è tra quelli considerati obbligatori dal sistema sanitario nazionale, ma è spesso raccomandato dai pediatri: vengono sottoposti alla prima dose del vaccino i bambini dopo il compimento dell’anno (entroil 15 mese); mentre la seconda è prevista a 5-6 anni.

Il vaccino MPR è una miscela di virus vivi resi inoffensivi e sicuramente ha salvato la vita a moltissime persone, ma i fatti di cronaca confondono e rendono tanti genitori sempre più dubbiosi sull’opportunità di vaccinare i propri figli.

Come scrive Eugenio Serravalle, pediatra e autore del libro “Bambini super-vaccinati”, “sempre più spesso si ha notizie di sentenze che mettono in relazione gravi patologie con le vaccinazioni, una prassi sanitaria che può essere pericolosa se praticata in maniera superficiale, capace di trasformare profondamente la vita di un bambino e della propria famiglia”.

Basti citare la sentenza del Tribunale di Rimini del 15 marzo 2012, nella quale si legge che un bimbo di 15 mesi “è stato danneggiato da complicanze irreversibili a causa di vaccinazione (profilassi trivalente MPR)” e che, pertanto, ha attribuito ai famigliari il diritto all’indennizzo previsto dalla legge.


12 ago 2014

Allerta per i farmaci a base di domperidone

I noti farmaci a base di Domperidone, Peridon e Motiluim, sono sotto inchiesta a causa del loro legame con gravi artimie e morti cardiache improvvise manifestatesi nei pazienti che li assumevano. 


Stato di allerta per i farmaci a base di Domperidone, principio attivo che troviamo nel Peridon e nel Motilium, efficace nel bloccare i conati di vomito, nel trattamento del reflusso gastroesofageo, nell’allevviare il senso di nausea, il fastidio al tratto addominale superiore e, nei bambini, come terapia per il sollievo dai sintomi quali nausea e vomito. 

La molecola Domperidone da tempo crea dubbi e discussioni: infatti, già nel 1986 il Domperidone iniettabile venne ritirato dal commercio a seguito di segnalazioni di aritmia ventricolare, alcune delle quali fatali. Tra i diversi effetti indesiderati elencati sul bugiardino, troviamo anche patologie cardiache: aritmie ventricolari e morte cardiaca improvvisa (frequenza nota); disordini cardiovascolari: disordini della frequenza cardiaca (prolungamento dell’intervallo QT e aritmie ventricolari). Per questi motivi, nel 2011, l’Agenzia Italiana del farmaco aveva emesso una comunicazione diretta agli operatori sanitari contenente “le nuove informazioni sul rischio cardiaco in seguito all’utilizzo dei medicinali a base di Domperidone”. 

Nella nota informativa, si leggeva che “nel 2010 sono stati pubblicati in letteratura scientifica due nuovi studi epidemiologici, i quali hanno evidenziato che domperidone potrebbe essere associato ad un aumento del rischio di aritmie ventricolari gravi o di morte cardiaca improvvisa, in particolare in caso di elevati dosaggi, ossia dosi giornaliere superiori a 30 mg e in pazienti di età superiore a 60 anni”. Si precisava, inoltre, che il Domperidone deve essere utilizzato alla dose minima efficace sia negli adulti che nei bambini. 

In Francia questo medicinale è ritenuto responsabile dai 25 ai 120 morti solamente nel 2012. Per questo la rivista medica francese Prescrire, in un articolo del mese di febbraio scorso, chiede ufficialmente all’European Medicines Agency di ritirare dal mercato il Domperidone, perché la sua efficacia sarebbe “troppo modesta per giustificare l’esposizione a morti premature”. L’autorevole rivista suggerisce di fare a meno di questo farmaco, e di prediligere i placebo o altre soluzioni contro il reflusso acido. E cita alcuni studi epidemologici olandesi e canadesi che hanno dimostrato che la morte cardiaca improvvisa è di circa 1,6-3,7 volte più frequente nel caso di assunzione del Domperidone. 

Nel marzo 2013, anche la Medicines Agency belga ha sollevato alcune preoccupazioni sulla sicurezza del medicinale per i pazienti con problemi cardiaci; e per questo alla fine del 2013 è entrata in vigore una legge in base alla quale questi medicinali possono essere acquistati solo dietro presentazione di prescrizione medica.

8 ago 2014

Anche in Italia i ristoratori vietano l'accesso ai bambini

Sulla scia della tendenza americana delle zone "no kids", anche una rinomata pizzeria di Bagnolo Mella, in provincia di Brescia, ha stabilito la regola del divieto di ingresso ai bambini under 10, dopo le 21


E’ arrivata anche in Italia la tendenza made in USA a vietare l’ingresso ai bambini in alcuni locali commerciali. E, nel Bresciano, precisamente a Bagnolo Mella, nella pizzeria-pasticceria di proprietà della famiglia Sirani, è presente un cartello che avvisa che dopo le ore 21 l’ingresso è riservato solo agli adulti. In realtà, questa regola venne adottata ancora 7 anni fa, in seguito a insistenti lamentele da parte dei clienti per l’insopportabile atmosfera creata dalle urla, pianti e capricci dei bimbi presenti in sala.

Il Presidente della Fipe-Confcommercio, Stoppani, è intervenuto sull’argomento con queste parole: “Un pubblico esercizio può rifiutare una prestazione se esistono giustificati motivi che lo impongono. Gli schiamazzi, il pianto o le intemperanze proprie dei piccoli possono costituire valide giustificazioni. Inoltre, un esercente ha il diritto di caratterizzare la sua offerta, imponendo dei vincoli di accesso – sul vestiario, sul genere, sull’età, eccetera – assumendo i rischi imprenditoriali conseguenti”.

Il pubblico del web si divide: c’è chi avanza accuse e polemiche, addirittura parlando di discriminazione e razzismo, ma non mancano neppure i convinti sostenitori del “No Kids zone”, non solo nei ristoranti o pizzerie, ma anche nei resort, alberghi e voli aerei.

E i gestori italiani attenti ai bisogni dei loro clienti si adeguano: sono numerosi, infatti, gli esempi di locali “childenfree” nel nostro paese; tra questi: l’hotel Mont Blanc in Valle d’Aosta, l’hotel Morfeo sulla Riviera adriatica, l’Antico Casale di San Gimignano.

E anche la compagnia irlandese low cost, Ryanair, dal 2011 ha introdotto dei voli senza bambini, in seguito ad un sondaggio da lei condotto tra i suoi passeggeri, la metà dei quali dichiarava di essere disposta anche a pagare un prezzo più alto pur di non avere bambini a bordo.

Io sono una mamma di un bimbo di 3 anni e, di primo acchito, questa presa di posizione nei confronti dei nostri piccoli mi ha amareggiata non poco. Ma, poi, pensando alle cene fuori casa o ai pomeriggi di svago con la mia famiglia, bimbi compresi, ho capito che siamo noi genitori a dover scegliere il locale da frequentare con i nostri figli, perchè non dovrebbe essere necessario il divieto di un ristoratore a ricordarci che i bambini hanno tutto il diritto di annoiarsi in un locale che non sia a misura loro, in un ristorante che non presta attenzione anche alla loro di felicità, magari con la presenza di un’area bimbi o di un intrattenimento speciale per i più piccoli.

2 ago 2014

Come salvare un bambino con le manovre di disostruzione pediatriche

Troppi ancora i bambini che muoiono soffocati da cibo o da un oggetto che ostruisce loro le vie respiratorie: in Italia si registrano circa 50 decessi all'anno per questa causa.





Eppure questi tragici incidenti potrebbero essere evitati grazie alle manovre pediatriche: "per salvare un bambino che ha ingoiato un boccone troppo grande o un piccolo oggetto ci vuole assai poco; un corso di un'ora, per non farlo morire soffocato, in attesa dei soccorsi", sostiene Iacopo Pagani, medico e referente nazionale del Progetto Manovre salvavita pediatriche della CRI.

Infatti la Croce Rossa Italiana, da anni impegnata nel fornire formazione circa lemanovre salvavita, organizza periodicamente dei corsi di disostruzione pediatrica aperti a tutti affinché, non solo i genitori, ma anche insegnanti, nonni, baby sitter e tutti coloro che si relazionano con bambini in età pediatrica, siano maggiormente informati e siano in grado di intervenire correttamente e il più rapidamente possibile, in attesa del supporto del personale qualificato.

In attesa di poter partecipare a uno di questi preziosi corsi, può essere importante anche solo accedere al sito della CRI e seguire il video, realizzato dai volontari della Croce Rossa di Como, che dimostra come procedere nei casi in cui cibo o un oggetto occluda le vie respiratorie in bambini in età pediatrica. In appena 8 minuti il video illustra due diversi modi di intervento, in base all'età del soggetto ostruito: ossia se si tratta di un bimbo di età inferiore all'anno e mezzo o, di bambini più grandi, comprese le indicazioni sulla rianimazione cardiopolmonare, nel caso in cui il piccolo perda coscienza.

Come si sottolinea nel video, oltre a cercare di mantenere la calma e far sentire la presenza del soccorritore al piccolo, è molto importante anche evitare di commettere degli errori che, oltre a non risolvere il problema, potrebbero essere controproducenti, come evitare di mettere le dita in gola o prendere per i piedi un bambino che è ostruito.

Sul sito della Croce Rossa è disponibile il calendario degli eventi formativi e i numeri da contattare per maggiori informazioni.

1 ago 2014

Bronchite acuta: inefficacia degli antibiotici

La bronchite acuta è una infiammazione dei bronchi causata da un virus o un batterio, generalmente accompagnata da tosse per circa due o tre settimane. Rappresenta una delle cause più frequenti di visite mediche e la prescrizione di antibiotici in questi casi sembrerebbe essere molto, troppo frequente.



Uno studio condotto dal dottoMarc Miravitlles, pneumologo presso l'Istituto di Ricerca dell'ospedale Vall d’Hebron e dal dottor Carl Llor, ricercatore presso il Centro di Assistenza Primaria (CAP) Jaume I di Tarragona e presso l'Università Rovira i Virgili, ha dimostrato l'inefficacia degli antibiotici nella cura della bronchite acuta e che la somministrazione di antinfiammatori non aumenta la possibilità che la tosse cessi con più rapidatà.

La ricerca, i cui risultati sono stati pubblicati sul British Medical Journal, durata due anni dal 2010 al 2012, ha coinvolto 416 pazienti di età compresa tra 18 e 70 anni che presentavano i sintomi di un'infiammazione dei bronchi: tosse, colore giallo-verdastro del muco e difficoltà a respirare o dolore al petto. 
Con il consenso dei pazienti, i medici hanno sottoposto loro tre differenti trattamenti: antibiotico amoxocillina, antinfiammatorio ibuprofene e placebo. Nei pazienti curati con antibiotici la tosse durò dai 10 ai 12 giorni, quelli trattati con antinfiammatori da 8 a 10 giorni e in coloro che assunsero un placebo dagli 8 ai 14 giorni. 

Miravitlles arriva alla conclusione che "nei casi di infezione respiratoria lieve come la bronchite acuta si ricorre ad un uso eccessivo di antibiotici, che non recano nessun beneficio ai pazienti, ma anzi permette ai batteri di sviluppare una resistenza a questi farmaci".

Questo comporta un costo economico molto alto, il rischio elevato che si manifestino reazione avverse dovute all'assunzione degli antibiotici e, anche, quello di aumentare le probabilità che si sviluppi una resistenza agli antibiotici da parte dei batteri più frequenti.

29 lug 2014

Una guida per uno svezzamento naturale

Lo svezzamento è un altro aspetto della vita del mio bambino rispetto al quale mi sentivo impreparata, un passaggio troppo importante per il quale necessitavo di informazioni, indicazioni e suggerimenti.
Ho trovato tutte queste cose nel libro Svezzamento secondo natura, di Michela Trevisan, biologa e nutrizionista, specializzata in scienza dell'alimentazione e mamma di due figli, che tiene corsi di alimentazione naturale per scuole di naturopatia e realizza menù per asili nido.


Dopo averlo letto ho avuto le idee più chiare sullo svezzamento del mio bambino: per esempio ho capito che il fatto che iniziasse a stare seduto da solo e che fosse spuntato il primo dentino potevano essere i segnali del fatto che era pronto all'introduzione di cibi solidi; e che preparare il passato con troppe verdure assieme non consente al bimbo di conoscere il sapore del singolo ortaggio.

Ho capito quanto sia importante introdurre alimenti freschi e biologici, evitando al contempo i cibi industriali, i classici omogeneizzati o liofilizzati di carne o pesce, di frutta e verdura, preparati preconfezionati di brodo; e ho iniziato a preparare in casa il brodo vegetale, dividerlo in porzioni e congelarlo. Molto più sano e, anche più economico!

L'autrice sembra prediligere uno svezzamento senza carne, ma non lo esclude dalla sua trattazione.

Devo, poi, dire che oltre che una guida per lo svezzamento (resa più preziosa dalle tabelle sui tempi per l'introduzione dei vari alimenti, sulle loro proprietà nutrizionali, sulla stagionalità di frutta e verdura, e dalle ricette anche con miglio e quinoa), vi ho trovato molte informazioni sull'alimentazione in generale: come scegliere l'acqua da bere, quali le alternative allo zucchero bianco, come cucinare i cereali... 

E ho scoperto quanto sia importante introdurre nella dieta di tutta la famiglia i semi oleosi.


Svezzamento Secondo Natura
Come e quando introdurre alimenti sani e biologici nella dieta del tuo bambino, evitando il cibo industriale e preconfezionato
Voto medio su 8 recensioni: Da non perdere

28 lug 2014

Una scuola senza voti e bocciature


UNA SCUOLA SENZA BOCCIATURE E VOTI ESISTE?









Sì, non si tratta solo di un sogno di molti bambini e ragazzi, non è utopia…. Questo tipo di scuola esiste: è la scuola democratica o libertaria, e la Summerhill School, con sede nel SufFolk, in Inghilterra, è uno degli esempi più significativi. 

Cos’è la scuola democratica? Beh, diciamo prima cosa non è: non si tratta di un insieme di regole da rispettare ma neppure della libertà assoluta dei ragazzi. In queste scuole i bambini hanno diritto di decidere individualmente come, quando e cosa, dove e con chi, imparare . 

Nelle scuole democratiche, invece che sul voto, si pone importanza al percorso di apprendimento che ogni ragazzo ha intenzione di svolgere. Questo percorso, spesso viene concordato tra il ragazzo e gli insegnanti e nel corso dell’anno viene monitorata la strada fatta. 

Alla base della scuola democratica c’è la convinzione che educazione non significa accatastare informazioni nelle teste degli studenti, ma significa risvegliare in essi la sete di conoscenza. 

Ovviamente ci sono tanti aspetti da analizzare, e invito chi fosse interessato a leggere il libro Liberi di imparare

Non avevo idea che ci potesse essere un’alternativa alla scuola tradizionale, e questo libro mi ha aperto un mondo…. Mi piacerebbe sapere se qualcuno di voi ha conoscenza diretta di queste scuole e può raccontarci qualcosa in merito. Grazie



Liberi di Imparare
Le esperienze di scuola non autoritaria in italia e all'estero raccontate dai protagonisti
Voto medio su 4 recensioni: Buono

15 giu 2014

Le virtù terapeutiche dei frullati verdi

Devi mangiare la verdura, ti fa bene!” ... quante volte ce lo siamo sentiti dire e quante volte lo abbiamo ripetuto ai nostri figli. Ai bambini, si sa, le verdure non piacciono, e anche qualche adulto fa fatica a inserirle nella dieta di tutti i giorni, soprattutto se cruda.



Macrolibrarsi.it presenta il LIBRO: Le Virtù Terapeutiche dei Frullati Verdi

Nel Libro “Le virtù terapeutiche dei frullati verdi”, Victoria Boutenko, suggerisce una soluzione a portata di tutti, grandi e piccini: consumare le verdure sotto forma di frullati, realizzati con gli estrattori, che garantiscono che le loro sostanze nutritive non vengano alterate.


Tradotto in 26 lingue "Le Virtù Terapeutiche dei Frullati Verdi" di Victoria Boutenko è un libro molto conosciuto nel mondo vegan e crudista, e ora disponibile anche in Italiano.

Victoria è un’insegnante statunitense, considerata un’autorevole esperta di alimentazione crudista, tiene infatti corsi e seminari in tutto il mondo.


Il successo dei frullati suggeriti da Victoria deriva dal loro gustoso sapore, che si ottiene abbinando le verdure a foglia verde, quali cavoli e spinaci, alla frutta.


In questo libro troveremo i consigli per capire come abbinare gli ingredienti, in quali quantità, quando e come consumare il nostro benefico succo verde.

Eh sì, perché i frullati proposti da Victoria non sono solo gustosi, ma anzi sono soprattutto un toccasana per la salute, perché apportano al nostro organismo importanti sostanze nutritive e salutari, che rinforzano il sistema immunitario, aiutano a curare diverse patologie, quali colesterolo alto, infezioni respiratorie e altro.



Le Virtù Terapeutiche dei Frullati Verdi - Libro
Come prevenire: depressione, obesità, colesterolo alto, infezioni respiratorie, malattie cardiovascolari, infiammazioni, disturbi intestinali, ecc...

23 mag 2014

Abbracci e coccole fanno bene alla salute di grandi e piccini

Abbracciare e coccolare le persone che amate può aiutare a proteggere sia voi che loro dalle malattie.

I ricercatori del California Institute of Technology di Pasadena, negli Stati Uniti, hanno individuato i 'neuroni delle coccole', circuiti nervosi che trasmettono al cervello sensazioni di rilassamento e benessere, distribuiti su tutto il corpo e maggiormente concentrati sul viso e sulle braccia.



La sensazione di benessere che prova chi riceve delle coccole deriva, infatti, dalla stimolazione di alcuni neuroni sensoriali. Questi stimoli vengono interpretati dalla mente come un senso di gratificazione e appagamento, che aiuta anche il cervello.

Le carezze provocano nel cervello il rilascio di dopamina, un neurotrasmettitore che, se scarsamente presente, sembra favorire la depressione.

Coccole e carezze sono essenziali anche a fini evolutivi. 
«Il contatto fisico favorisce una crescita sana. Studi noti da tempo dimostrano che una percentuale di bambini allevati in orfanotrofio ha sviluppato deficit emotivi proprio perché carente di un'affettività che passa attraverso lo scambio di effusioni».
I neonati sono da subito sensibili alle carezze e reagiscono ad uno stimolo tattile gentile con il rallentamento del ritmo cardiaco e la loro sensibilità a questo tipo di stimoli sembra essere una dote innata e ereditaria.

Lo dimostrano gli esperimenti condotti da Merle Fairhurst del The Max Planck Institute for Human Cognitive and Brain Sciences a Leipzig, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Psychological Science. I ricercatori sostengono che la capacità di percepire ed essere sensibile al tocco piacevole di una carezza è vitale sin dai primi mesi di vita per il bambino a causa del ruolo fondamentale che gioca il contatto fisico nell'avvicinamento, nella formazione del legame affettivo genitore-bebè e nella sincronia che si stabilisce tra i bambini e genitori. (fonte)

Se i bambini piccoli non vengono toccati spesso, possono diventare gravemente depressi nel giro di poco tempo. Possono smettere di mangiare e semplicemente scomparire. I casi di bambini che muoiono per fame di amore sono una realtà. Anche quando le cose non vanno tanto male i bambini possono soffrire di danni permanenti se non vengono toccati e coccolati spesso. I bambini che vengono privati di amore e del contatto fisico spesso manifestano un comportamento sessuale promiscuo in età adulta, hanno difficoltà a rimanere con un partner perchè spinti dalla loro continua ricerca dell'amore.

Ma non sono solo i bambini a soffrire della mancanza di abbracci e coccole. Senza regolari dimostrazioni di affetto tutti noi diventiamo irritabili, instabili e più soggetti a soffrire per lo stress e le pressioni a cui siamo sottoposti.

I ricercatori dell'Università della California hanno inoltre scoperto che anche piangere fa bene, perchè distende i muscoli, riduce la produzione degli ormoni che provocano lo stress, abbassa la pressione del sangue e migliora l'assorbimento dell'ossigeno nei globuli rossi.
Secondo i cardiologi della University of Maryland Medical Center, piangere riduce il rischio di infarto. Un centinaio di pianti a dirotto avrebbero lo stesso effetto benefico di un quarto d'ora di corsa in bicicletta.

Ma perché alcune carezze piacciono e altre no? Tutto dipende, sempre secondo la ricerca condotta dal Caltech, dal modo in cui il cervello registra le emozioni trasmesse dal tatto. L'esperimento ha coinvolto 18 uomini eterosessuali: è stato chiesto a una donna di lisciare con il palmo della mano le loro gambe. I partecipanti non potevano vedere chi li accarezzava: in una prima fase dell'esperimento, a tutti è stato comunicato che a toccarli era una donna molto attraente, in una seconda che si trattava di un uomo. Dai risultati, rilevati grazie alla risonanza magnetica funzionale (lo strumento che evidenzia le zone del cervello attive in un determinato momento), è emerso che l'area cerebrale della corteccia somatosensoriale primaria diventava più attiva quando i volontari credevano che ad accarezzarli fosse una donna.

Esistono, però, anche persone che sembrano non subire il fascino delle carezze. 
«Secondo una ricerca condotta in Svezia - spiega Nicoletta Berardi, docente di psicobiologia all'Università di Firenze - i soggetti che non percepiscono come piacevole la stimolazione tattile legata una carezza sono privi di una popolazione specifica di cellule nervose deputate al riconoscimento dello stimolo».

FONTI:


Vernon Coleman
Come Impedire al Vostro Medico di Nuocervi - Libro
Guida del Paziente Consapevole - Quando la medicina fa più male che bene - Edizione Economica
Macro Edizioni





Marcella BarthUrsula Markus
Il Libro delle Coccole
Il linguaggio delle carezze, degli abbracci, dei giochi corporei
Red Edizioni

22 mag 2014

Alto Adige: vacanza e cura delle malattie respiratorie

Una vacanza in Alto Adige è un’occasione per immergersi nella bellezza dei suoi paesaggi, delle vallate e delle cime dolomitiche, delle cascate e dei ruscelli, e per gustare le sue specialità enogastronomiche, le acquaviti di frutta, le grappe da vinacce, i formaggi e salumi tipici; inoltre il territorio altoatesino è la patria della salute e del benessere naturale, capace di unire tradizioni e saperi antichi a tecnologie avanzate e scelte eco sostenibili.



Oltre ai bagni nel fieno o nel latte, ai trattamenti al vino, i massaggi alla pietra preistorica, per rilassare il corpo e la mente, è possibile anche curare le malattie respiratorie presso il Centro Climatico di Predoi, nell'alta Valle Aurina, una delle più incontaminate dell’Alto Adige, in provincia di Bolzano.

Il Centro, realizzato in un vecchia miniera di rame, inattiva dal 1971, è l’unico in Italia dove ci si possa sottoporre alla speleoterapia, metodo di cura basato sulla respirazione all'interno di grotte naturali o ex miniere caratterizzate da un particolare microclima. Una terapia collaudata da tempo in Germania e in molti paesi dell’Europa dell’Est, come Slovenia, Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia.
“Nelle caverne l’umidità relativa dell’aria si avvicina al grado di saturazione, ossia al 100%, permettendo così di respirare un’aria purissima e pressoché sterile. La temperatura varia da 8 a 10 gradi Celsius, per cui, nonostante l’aria sia quasi completamente satura di vapore acqueo, contiene in valore assoluto pochissima acqua. Quando l’aria, inspirando si riscalda ai 37 gradi della temperatura corporea, si ricarica di tanta acqua. Durante il passaggio attraverso le vie respiratorie, quest’acqua viene sottratta alle mucose che spesso, a causa delle infiammazioni croniche o dell’asma bronchiale, sono gonfie. In tal modo il gonfiore si riduce e la persona torna a respirare liberamente” – spiega il dottor Vincenzo Di Spazio, responsabile del Centro.

Sono molte le sintomatologie che possono trovare giovamento dalla speleoterapia, come l’asma allergicaenfisemaallergie al fienopollinosi allergica, ma l’aria pura priva di allergeni che si respira in grotta sarà di notevole beneficio anche ai fumatori e, altresì, per migliorare le risposte del sistema immunitario.

Dopo essersi addentrati all’interno della montagna per circa un 1 chilometro a bordo di un trenino, si accede alla grotta climatica, dove si inizia con una ventina di minuti di esercizi respiratori, seguiti da due ore di relax su comode poltrone. Il Centro è aperto da fine marzo a fine ottobre, tutti i giorni tranne il lunedì dalle ore 9 alle 14.40. Il costo per ogni seduta è di 15 euro, tranne per i bambini fino a 14 anni, gli over 65 e i portatori di handicap che pagano 13 euro.
Il tempo ideale di cura prevede 15 giorni consecutivi di permanenza nel Centro, con almeno due ore e mezzo al giorno dentro la miniera; il minimo è almeno una settimana” – spiega il dottor Di Spazio.
E per rendere perfetto il soggiorno ai clienti del Centro, l’associazione “Respiration Health Hotels” garantisce camere e strutture adeguate a coloro che soffrono di allergie e propone pacchetti con compreso l’ingresso in grotta.

Proposta di legge rumena: delfini come persone non-umane

Dopo l’India, che nel maggio 2013 stabilì il divieto di detenzione di delfini in cattività per l’intrattenimento commerciale, è la volta della Romania che, con la proposta di legge di Remus Cernea, un membro del parlamento rumeno, vuole riconoscere dei diritti ai cetacei, inquanto "PERSONE NON-UMANE".


In base a questa proposta di legge ai delfini dovrà essere riconosciuto il diritto alla vita, il diritto di muoversi liberamente nel loro ambiente naturale, senza che nei loro confronti venga compiuto nessun atto di crudeltà, il diritto a non essere separati dal gruppo a cui appartengono, considerato che la scienza afferma da tempo la loro elevata intelligenza, sensibilità e la loro capacità di formare complesse relazioni sociali. I delfini mostrano inoltre, un alto livello di organizzazione, un’ottima memoria, metodi di comunicazione e di contatto con l’essere umano.

Numerosi i consensi e le manifestazioni di approvazione che l’iniziativa di Cernea ha ricevuto; lo stesso Louise Psihoyos, regista del film documentario The Cove, uscito nel 2009, che parla dell’annuale caccia ai delfini a Taiji, in Giappone, in una lettera aperta rivolta ai media rumeni, esprime così il proprio pensiero:
È chiaro che la capacità dei delfini di pensare, sentire, fare esperienza, e manipolare il loro ambiente è pari a quella di un essere umano. Per questo motivo, credo che i delfini dovrebbero ottenere i nostri stessi diritti, in quanto persone non umane, ed essere protetti dalla legge.”
La cattura dei delfini era già proibita da tempo in Romania, ma l’aumento delle richieste dal Mar Nero per acquari e altre attrazioni stava, comunque, intensificando il commercio illegale di questi mammiferi marini e mettendo in serio pericolo la loro sopravvivenza.

Il disegno di legge prevede, inoltre, che le violazioni dei diritti in esso riconosciuti saranno “perseguite con pene equivalenti a quelle previste dal codice penale per le violazioni dei diritti delle persone umane”.

Se il Senato rumeno deciderà di convertire in legge la proposta, la Romania sarà un altro stato che, assieme al Costa Rica, all‘Ungheria, al Cile e all'India, rifiuta apertamente la cattura e il maltrattamento dei delfini, in nome anche della Dichiarazione dei diritti dei cetacei firmata nel 2010 a Helsinki, in Finlandia, da ricercatori e animalisti con lo scopo di riconoscere a balene e delfini come individui dotati di coscienza di sé.

Certo è che per avvalorare il contenuto di questa legge e della Dichiarazione dei diritti dei cetacei, occorrerebbe fare qualcosa in più, come eliminare le esibizioni dei delfini nei delfinari, nei parchi acquatici, negli zoo. In Italia, lo scorso, anno, l’ENPA presentò una denuncia alla Procura della Repubblica chiedendo il ritiro della licenza a Zoomarine, e un da sondaggio IPSOS risulta che il 68% degli italiani chiede la chiusura dei delfinari.

27 apr 2014

TORTA DI CAROTE E MANDORLE SENZA GLUTINE

Ingredienti per 6 persone:

  • 300 g di carote
  • 300 g di mandorle
  • 300 g di zucchero di canna integrale
  • 30 g di fecola di patate
  • 30 ml di rum (opzionale)
  • 6 uova
  • scorza grattugiata di 1 limone
  • 1 pizzico di sale
Preparazione:

Lavate, pelate e grattugiate le carote sopra un telo pulito distribuendole in uno strato uniforme. Copritele con un altro telo ed asciugatele, senza strizzarle.


Tritate le mandorle: con un macina caffè otterrete una farina finissima (il Macina caffè elettrico Bosch MKM6003 è ottimo), ma se preferite o avete poco tempo, in alternativa potete usare la farina di mandorle già pronta).

Separate gli albumi dai tuorli e montate i primi con un pizzico di sale a neve fermissima (l'ideale sarebbe utilizzare le fruste elettriche; io mi trovo benissimo col mio Mixer ad Immersione, Braun MQ535 Sauce Multiquick 5).

A questo punto, aggiungete poco alla volta, lo zucchero, le carote, le mandorle tritate, la scorza del limone, la fecola e, uno alla volta, i tuorli. Alla fine, se lo gradite, versate il rum.
Distribuite l'impasto in una tortiera foderata con carta da forno e cuocete in forno preriscaldato a una temperatura di 170° C per circa 40 minuti.

Farina di Mandorle
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Mandorle Pelate