23 ott 2020

Storie per stimolare l'intelligenza emotiva di nostro figlio


"Sviluppare la nostra intelligenza emotiva e quella dei nostri bambini, figli o alunni, è un impegno edicativo, sociale e politico!"

 

"Comprendere le proprie emozioni e quelle degli altri è un processo che richiede allenamento continuo finchè non diventa un'abilità automatica, come la lettura", scrive Carmela Lo Presti nel suo libro "L'alfabeto delle emozioni". Ma per poter allenare emotivamente i nostri figli è necessario mettersi in discussione sulle proprie competenze emotive e acquisire quelle che si vogliono fare acquisire al bambino.


Per fare ciò Carmela Lo Presti propone un percorso educativo per l'alfabetizzazione emotiva valido sia per i bambini che per gli adulti. Attraverso storie emozionanti da leggere con i bambini, anche supportate da brani musicali, e tanti giochi con le carte delle emozioni il bambino o l'adulto si allena a riconoscere le emozioni, a esprimerle e a contestualizzarle.

Come l'autrice precisa, tutti i giochi presentati nel libro sono stati da lei ideati, progettati e realizzati per e con i bambini, e ampiamente sperimentati nei nidi, nelle scuole dell'infanzia e nelle scuole primarie, e nascono dalla rielaborazione di tecniche della Programmazione Neuro Linguistica.

Riporto due storie che ho letto al mio bambino: oltre ad averlo fatto sorridere, ci hanno dato l'occasione per parlare delle risorse "nascoste" dentro di noi che aspettano solo di essere liberate per poterci supportare nei momenti di difficoltà.

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Il semino Chiccolino*

Un semino di nome Chiccolino, cammina cammina, inciampa e cade in una cacca di cane.

"Che puzzo, che schifo"! Bleah! Bleah!" comincia a dire e quando si accorge di essere tutto sporco di quella cacca puzzolente prima si arrabbia e mette il broncio e poi s'intristisce e piange.

Non sapeva più cosa fare. Allora comincia a riflettere, si rilassa e si ricorda che nel suo cuoricino c'è nascosta la scatola dei tesori. Da quello scrigno meraviglioso tira fuori una polvere d'oro e subito si sente coraggioso. E mentre sta tutto immerso in quella cacca lì... mah ... che succede? Meraviglia! Dai piedini spuntano dei fili lunghi lunghi: sono le sue radici!

Chiccolino, però, vorrebbe vedere la luce del sole; cerca di uscire ma, spingi, spingi e spingi, niente! Non ci riesce proprio: sente un peso sopra la testina e pensa "Forse... non uscirò più da qui!".

Allora comincia ad avere un pò di paura.

"Qui ci vuole ancora un pò di quella polverina d'oro che mi dà coraggio e credo proprio che ci vorrà anche un pò di quell'altra polverina rossa. Sono certo che mi aiuterà", dice fra sè Chiccolino. Subito la estrae dal suo cuoricino e ... che forza ragazzi!

Dalla testina spuntano le prime foglioline verdissime, sempre più lunghe.

Che bello! Il sole, il vento, la pioggia, il profumo dei fiori... Chiccolino può finalmente vedere tutto questo e pensa: "Che felicità, quanti amici, quante piantine intorno a me!". E rivolgendosi a loro dice: "Vogliamo ballare? Vogliamo dondolare?". E tutti insieme si uniscono in girotondo.

La farfallina triste*

C'era una volta una farfallina che era tanto triste perchè sin dalla nascita le sue ali erano sempre state bianche, mentre le altre farfalle che vedeva volare dalla finestra erano tutte colorate.

Un giorno decise di uscire e, con molta meraviglia, vide che il prato lì vicino era tutto fiorito: c'erano fiori gialli, rossi, blu ... erano come un meraviglioso e magico tesoro a disposizione di tutti.

Sentì subito il desiderio di raccogliere i fiori e così fece un bel mazzolino. Era proprio felice di possedere quel tesoro magico, ma, ad un certo momento, due ragazzini con un retino la catturarono!

La farfallina, spaventata, cercò di liberarsi, ma ogni suo tentativo risultò inutile. Si ricordò allora del suo mazzolino magico: tirò fuori il fiore rosso e mangiò i suoi petali. 

Immediatamente le sue ali incominciarono a tingersi di rosso. La sua paura si trasformò in rabbia e così i ragazzini scapparono lasciandola libera.

Scossa da quella brutta avventura, scappò e si posò in terra, ma si accorse dallo sgradevole odore si essersi adagiata sopra... la cacca di un animale! Che disgusto! Che schifo! Allora si mise in bocca un petalo del fiore blu e si sentì subito tranquilla...

Assaggiò anche il fiore della fantasia che era giallo come il limone. Poi si avvicinò ad uno specchio d'acqua per bere un pò ... e, meraviglia delle meraviglie, era tutta colorata e si sentiva più forte, più fantasiosa, più coraggiosa...

Che felicità! Adesso poteva volare insieme alle altre farfalle sentendosi bellissima.

*Tratto da L'alfabeto delle emozioni, Carmela Lo Presti

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Oltre a queste due storie, consiglio anche la lettura della storia di Raffi l'aquila bianca di Claudia Rainville e Riccardo Geminiani, un racconto emozionante e motivazionale, che parla di tristezza e solitudine ma anche di coraggio, di perdono, di amicizia e fiducia in sè stessi. L'ho regalato a mio figlio quando aveva 5 anni e ancora adesso dopo 4 anni è una dei libri che preferisce.






Il gatto di Natale

Magnesio bisglicinato

 

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